Il mio Viaggio in Irlanda: Kilkenny e Cork
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Il brivido lungo la schiena è durato fino a quando mi sono addormentato. La mattina dopo, ricordando con difficoltà la decisione presa, mi chiedevo se fosse quella più giusta. Ora so, che era l’unica possibile.
Qualche giorno di preparativi e stavo già imbarcando coperta e cuscino in macchina per dirigermi verso Sud. Prima sosta, l’imperdibile Kilkenny!
Ecco il mio Viaggio in Irlanda!
Kilkenny
Kilkenny, cantata nelle canzoni, nominata ovunque e da chiunque in Irlanda. La leggendaria Kilkenny, patria delle migliori bevute. Eppure io ho commesso lo sbaglio di andarci solo di passaggio, solo un’oretta per rendermi conto della sua bellezza.
Era subito dopo pranzo, i tavolini dei pub lungo il corso ancora vuoti. Molta gente aveva già mangiato, e tanta altra doveva ancora arrivare per l’immancabile bevuta post attività.

Si, perché in Irlanda c’è sempre un motivo per bere, come da noi per prendere un caffè o un aperitivo al bar. Quindi ho potuto vedere un’insolita Kilkenny, ancora quieta prima che si vestisse del suo abito tradizionale.
Quello che mostra con grande orgoglio a tutti i viaggiatori e turisti. Un vestito fondamentale per una nazione fiera delle sue tradizioni, un vestito che ho avuto la possibilità di vedere in un’altra città, di cui vi racconterò.
Cork
La mattina seguente, mi trovavo già a Sud, nella seconda città più grande d’Irlanda. Quella famosa per la forte vocazione marittima, per la vita rilassata che vi si conduce, e per la Murphy’s.
Soggiornavo per qualche notte in Couchsurfing da una ragazza gentilissima poco fuori dal centro. Cercando di orientarmi per raggiungere il fulcro della città, mi imbatto nell’ingresso di un parco che si sviluppava alla mia destra su per una collina tutta verde.
Entrando, mi sono immerso in un oasi fatta di salici giganteschi e casette in pietra che ricordavano quelle delle favole, il tutto circondato da un fiume (poi scoprì che è un ramo del fiume Lee).
Per finire, su in alto, con un castello degno di qualsiasi favola di magia che sovrasta la collina e tutta la città.

Quella che si vede da quassù è la tipica Cork, quella che si racconta attraverso le cartoline, o nelle canzoni. La cittadina tutta fatta di case piccole e colorate che si arrampicano su per le colline intorno al fiume. Svetta solo una costruzione su tutte queste piccole casette che sembrano quelle delle costruzioni per bambini, quasi una città in miniatura.
Shandon Bell – Il Campanile Bugiardo
Che poi, se capiti in un giorno di nebbia, come me, riesci a distiguere solo i colori sgargianti. Come dicevo, svetta solo il campanile bugiardo lo Shandon Bell, il “Four faced liar”. Con il suo pesce segnavento e i quattro orologi che sembrano segnare orari diversi, ti sembra d’essere sempre ubriaco. Che poi, trovandosi in Irlanda, il dubbio maggiore è se non hai ancora sbollito l’ultima sbronza.

Tornando alla città… la capitale del Sud, come la chiamano fieramente i suoi abitanti, è molto diversa dalla frenetica Dublino. Il centro nevralgico si sviluppa su una piccola isoletta formata dal fiume Lee, tutto concentrato fra la Grand Parade, Saint Patrick Street, e la Oliver Plunkett Street.
English Market
Qui si trova il famosissimo e imperdibile English Market, dove ho potuto rivedere il pesce fresco dopo mesi di vita a Dublino. Ma non solo, qui arrivano prelibatezze da tutto il mondo. Come il nostro Parmigiano Regiano (era proprio scritto così, forse non conoscono l’uso delle doppie in italiano) e la Ricotta. Piccoli angoli di casa, che per un italiano all’estero sono molto importanti.
